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SPM1.28 - Semantic services and systems for Earth Observation products: an ESA/ESRIN initiative

Appunti sulla sessione

  • introduzione (B. Valentin)
    • intro su Prod-Trees
      • barriere tecnologiche e teminologiche
      • il formato EO-netCDF (evoluzione di CF-netCDF) introdotto dal CNR (Nativi)
      • broker semantico
      • regole di reasoning per EO-netCDF
      • standardizzazione in atto da parte dell'OGC SWG
    • il progetto RARE (RApid Response support sErver)
      • sistema di risoluzione per risorse eterogenee basato su ontologia
      • sistema web-based distribuito basato su servizi REST/SOAP
      • supporterà cataloghi CSW/OpenSearch catalogs e metadati EO-netCDF
  • live demo (M. Karpathiotaki)
    • query a testo libero per reperire prodotti Prod-Trees
      • query ammettono date e toponimi (GeoNames)
      • i termini (es. "flood") vengono sostituiti dalle interpretazioni fornite dall'ontologia
      • le interprewtazioni vengono quindi ricercate nei metadati EO-netCDF
    • le interpretazioni possono essere direttamente navigate in modalità gerarchica nelle ontologie
    • altri criteri 8es. la BBox, il tipo di dato) si possono aggiungere
  • tecnologie abilitanti
    • architettura (B. Valentin)
      • l'analizzatorre di query divide gli elementi nella stringa di query (parametro, data, toponimo, ...)
      • la BBox viene derivata grazie a GeoNames e Google GeoCodin
      • intervalli tempoirali sono supportati
      • interfacce SOAP, OpenSearch e REST vengono utilizzate (singolarmente) nelle varie fasi
      • verrà aggiunto supporto a WordNet per disambiguazione/espansione semantica
      • Java Web Service
      • termini adiacenti nella query vengono considerati per la disambiguazione
    • EO-netCDF convention (P. Mazzetti)
      • CF-netCDF convention + metadata
      • NcML utilizzato per i metadati netCDF
      • la "convenzione" CF (climate and forecast) è la più utilizzata
      • requisiti:
        • definire una EO--netCDF più semplice che estendere CF--netCDF
        • scope limitato ai dati osservativi
        • metadati dal profilo EOP O&M
        • compliance con CF-netCDF e netCDF-U
        • EO conventions per il livello semantico inferiore
        • conventions del dominio applicativo specifico (es. CF) per il livello semantico superiore
      • implementato per netCDF v3 (con workaround per elementi non supportati) e v4
      • versione finale in maggio 2014
    • semantic broker (M. Santoro)
      • "how" si aggiunge ai parametri "what", "where", "who" e "when"
      • il matching sintattico è quello tipicamente utilizzato nella disambiguazione delle cinque componenti
      • estensione a OpenSearch in corso
      • a parte il ricorso a thesauri esterni, l'espansione non pare molto dissimile da quella eseguita in AIP3
      • anche l'insieme di thesauri utilizzati e quasi la stessa
    • cross-ontology browser and reasoner (K. Dogani)
      • a quelli di AIP-3 pare che l'aggiunta sia il GSCDA multi-domain thesaurus (di cui ESA deve essere molto gelosa, perchè non si trova molto a riguardo)
      • il mapping di thesauri indipendenti segue molteplici direttrici:
        • string-based
        • wordnet-based
        • structure-level mapping
        • alignment-reuse mapping (forse info su questo lavoro
      • regole RIF vengono utilizzate
  • discussion
    • il matching è offline, come è ovvio che sia
    • i metodi di matching corrispondono a precise proprietà generate, es:
      • proprietà skos:exactMatch sono prodotte esclusivamente da matching sintattico
      • proprietà skos:relatedMatch sono prodotte esclusivamente da matching linguistico (WordNet-based)

Commenti

Sessione molto interessante. Il matching tra terminologie è qualcosa che probabilmente, prima o poi, dovremo affrontare. Il fatto che l'espansione semantica sia applicata alla query (e non ai metadati) lascia un po' di margine per non invadere l'orticello altrui. Interessante il mapping structure-level, anche se non potrei giurare che non produca falsi positivi. L'applicazione di regole RIF (quindi a mondo chiuso) per il reasoning semplifica il lavoro (rispetto alla corretta semantica a mondo aperto) ma può darsi che il risultato sia indifferente.